
Si dice che tra le sale del castello si aggiri il fantasma di Camilla Scarampi, morta di dolore per la decapitazione dell’amatissimo marito Scarampo Scarampi, avvenuta nel 1499 per volere del governatore di Casale Monferrato. Il 29 giugno di ogni anno, anniversario della decapitazione, naturalmente a mezzanotte, il fantasma di Scarampo Scarampi vagherebbe nelle sale del castello, inoltre il maniero sarebbe pervaso da strani rumori, come di qualcosa di pesante trascinato per le sale: sarebbe lo spettro di Camilla che vorrebbe trascinare il corpo dell’amato marito a Casale Monferrato.
La leggenda di Camilla Scarampi è frutto solo di una memoria letteraria. Nella tredicesima novella di Matteo Bandello, si narra, non sappiamo su quali basi storiche, come uno Scarampo Scarampi, signore di Camino, tra il 1494 e il 1495 avesse una lite con un suo vicino e, vista l’inutilità delle sue richieste presso la corte dei Monferrato, radunate alcune milizie fosse andato ad assediare il castello del rivale. A causa di quest’atto di forza, che causò la morte di alcuni uomini, al signore di Camino per ben due volte fu intimato di comparire di fronte al consiglio marchionale allora presieduto da Costantino ComnenoArianiti. Questi devastò le terre dello Scarampi e pose l’assedio al suo castello di Camino, mentre Camilla, moglie dello Scarampi e anch’ella appartenente a questo lignaggio, tentò invano di inviare vettovaglie alla guarnigione accerchiata e, nel contempo, richiese in Francia la protezione di Luigi d’Orleans.
Il principe francese inviò un messo con l’ordine di usare clemenza verso Scarampo Scarampi, ma il messaggio giunse troppo tardi: l’Arianiti, presa il maniero di Camino, ne aveva fatto già decapitare lo Scarampi, mentre Camilla, quando le fu comunicata la funesta notizia, morì all’istante di dolore. L’anno dopo l’Orleans divenne re di Francia col nome di Luigi XII e decise di vendicare la morte del suo protetto obbligando l’Arianiti a fuggire dal Monferrato.
Nel castello in un cortiletto interno, si può ammirare una lastra tombale, non
sappiamo quanto autentica, di Scarampo Scarampi e su di un muro vi è un’iscrizione in caratteri gotici, ma in realtà è un’operadel tardoOttocento, che ripresenta i punti essenziali della novella del Bandello.
Le uniche cose certe, da un punto di vista storico sono che Costantino Arianiti (1456 c. – 1551) ebbe come nipote Maria Branković, moglie di Bonifacio III Paleologo, marchese di Monferrato; alla morte di Maria, rimasta vedova, assunse la carica di governatore del Monferrato e di tutore degli eredi di Bonifacio III. In effetti Luigi XII, redi Francia, gli revocò la sua carica di governatore del Monferrato e lo relegò nella rocca di Novara, dalla qualeArianiti tuttavia poté evadere, rifugiandosi a Pisa, a Venezia, e infine a Roma ove offrì i suoi servigi alla corte pontificia.
Inoltre nel giardino interno del castello, solo durante la notte di S. Giovanni, si aggirerebbe il fantasma di un castellano, ucciso dai Francesi nel 1631 [sic], per non aver voluto rivelare il nascondiglio di un cofanetto di gioielli, tesoro che ancor oggi aspetterebbe in suo scopritore.Riguardo a questo fantasma del castellano ucciso dai Francesi nel Seicento, l’episodio potrebbe riferirsi o all’occupazione di Camino nel 1630 da parte degli Spagnoli e dei Piemontesi, oppureall’espugnazione del fortilizio dopo un breve assedio dei Francesi nel 1643, o, infine, a quando dieci anni dopo (1653) un presidio spagnolo si arrenderà ai Francesi, anche se i conquistatori, dopo un sol giorno se ne andarono.
Walter Haberstumpf
