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1821-2021 L’insurrezione Piemontese ed il primo tricolore

Intervento di Fabrizio Priano Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente Laboratorio di idee

10 marzo 2021 In ricordo del primo tricolore issato 200 anni fa presso la Cittadella di Alessandria . Iniziativa promossa dalla Delegazione di Alessandria dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, in collaborazione con l’Associazione Culturale Libera Mente-Laboratorio di idee e la Sezione “E. Franchini” di Alessandria dell’Associazione Nazionale Bersaglieri.

I moti del 1821 sono stati uno snodo fondamentale per la storia italiana. Altrettanto si può dire per la storia europea.
La Città di Alessandria ed in particolare la Cittadella oltre ad altri luoghi cittadini
come Palatium Vetus, sono stati il cuore e l’epicentro dei Moti.
Oggi possiamo affermare con cognizione di causa che tutto il processo che porterà
all’Unita’ d’Italia è partito o comunque ha avuto un impulso fondamentale proprio in quei giorni, nella nostra Città.
Partita all’inizio del 1820 dalla Spagna dopo aver contagiato l’Italia meridionale, l’insurrezione arriva in Piemonte e ad Alessandria sfocia nella Rivoluzione Piemontese
La notte tra il nove e il dieci marzo 1821 in Cittadella è partito il Risorgimento Italiano e ha sventolato il primo Tricolore,
La Rivoluzione Piemontese parte da Alessandria e divampa in tutto il Piemonte.
Il Tricolore e la nuova Costituzione e l’idea di dichiarare guerra all’Austria e al suo impero opprimente, sono simboli e idee di libertà che in quel caso durano temporalmente molto poco ma idealmente danno il via a quello che si realizzata quaranta anni dopo con l’unità d’Italia.
La città pagherà un prezzo molto altro per aver dato vita e aver di fatto iniziato i moti ma quella nuova aria di libertà e quel sentimento di italianità non si fermeranno più.
L’alessandrino Andrea Vochieri fuggirà in Spagna dopo i moti del 1821. Tornerà poi in Italia e ad Alessandria anni dopo prenderà parte ai moti del 1833 e questa volta verrà imprigionato qui in cittadella e poi giustiziato ma il futuro andrà nella direzione impressa in quegli anni e con quelle gesta eroiche.
Oggi noi siamo qui a ricordare e commemorare quelle gesta che certamente meritano più spazio nella storia Patria ma che costituiscono ancora oggi un insegnamento a cui ispirarsi e altrettanto importanti anche nel pensare il futuro di questo meraviglioso luogo alessandrino che è la Cittadella e che ancora una volta con il suo riutilizzo può ispirare una nuova rinascita da questi momenti di grandi problemi legati alla pandemia.

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