MYLA di Sergio PIZIO


<<…e poi cosa hai fatto? >> le domandò l’amica con un filo di voce.<< Nulla, sono rimasta qui dentro >><< Cosa…vuoi dire che non sei mai uscita da questa casa? >><< Proprio così, sono rimasta accanto alla finestra>><< Ma lei non e venuta a cercarti?>><< Mia madre? >> sorrise amaramente la piccola Myla. << Certo che no, lei aveva altro da fare >>L’amica abbassò lo sguardo, dondolando un poco il capo.<< E adesso, che cosa farai, voglio dire…>><< Vado a cercare mio padre! >> esclamò Myla con voce piena, allargando i grossi occhi verdi.<< Ma come…? >><< Ho già programmato tutto Lussy, domani all’alba raggiungerò la stazione e da lì aspetterò il treno che porta a Varsavia…>><<Varsavia? Ma e una follia Myla! >> sbottò l’amica agitando freneticamente le mani per aria. << Quel treno peraltro non si ferma alla stazione, mi dici come farai a salirci sopra? >><< Però rallenta, e questo mi permetterà di afferrare le maniglie dell’ultimo vagone >><< Che cosa…sei impazzita per caso, oppure vuoi dire addio alla vita!! >> sbraitò l’amica corrugando la fronte, fissandola intensamente negli occhi.<< Vita?>> mormorò Myla stringendosi nelle spalle. << Io non ho una vita, mia madre e scappata con un balordo, un avanzo di galera violento e alcolizzato>><<D’accordo, resta il fatto che voi due non vi conoscete,lui non sa della tua esistenza mi dici come farai…>><< A trovarlo e convincerlo che io sono sua figlia?>> l’anticipò prontamente Myla sorridendo.Lussy annuì. << Ammesso che tu riesca a trovarlo>><< Per questo non c’è problema: ho il suo indirizzo>><< Cosa..? >><< Una sera quella stronza di mia madre, dopo avere scolato l’ennesima bottiglia di Tequila, cominciò a vaneggiare qualcosa riguardo una precisa zona di Varsavia, parlando di un uomo gentile e premuroso che voleva sposarla, facendomi vedere alcune fotografie>><< D’accordo, ma non hai nessuna certezza che questo tizio sia davvero tuo padre>> esclamò l’amica continuando a scuotere il capo.<< Ho questa però >> pronunciò Myla estraendo una foto sgualcita dalla tasca dei jeans, porgendola tra le mani dell’amica.<< Sono riuscita a prenderla dal cassetto i mia madre, e dietro c’è scritto un indirizzo >><< Accidenti…! >> esclamò Lussy sgranando gli occhi nell’osservare la foto. << Siete due gocce d’acqua…anche quella voglia sulla tempia e identica! >><< Te lo detto Lussy, lui e il mio papà! >> pronunciò con tono fiero e sicuro Myla.<< Vengo con te…ti accompagno alla stazione! >><< No Lussy, non voglio metterti nei guai con i tuoi genitori >><< Ti prego Myla, mi farebbe piacere! >><< Lo so, sei la mia migliore amica, ma credo sia meglio che vada da sola. Mi farò sentire io, te lo prometto >><< Come vuoi >> mormorò Lussy sollevando le spalle. << Ti voglio bene, mi mancherai tantissimo, ti auguro di trovare quello che cerchi! >><< Grazie Lussy, ti voglio bene anch’io…l’amicizia non ha confini >>

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